Corsi di breakdance a Genova Sestri Ponente
I corsi di breakdance della scuola di danza Olympus Ballet si tengono a Genova Sestri Ponente: approfondiscono ogni aspetto del ballo acrobatico nato tra le comunità latine e afroamericane del Bronx, quartiere di New York, a partire dalla fine degli anni Sessanta.
Tutto nasce a partire dal campionamento di Kool DJ Herc di un frammento della canzone “Get on the Good Foot” di James Brown. Durante uno show del DJ giamaicano le persone, trascinate dal ritmo del sample, iniziarono a compiere veloci e originali "footwork" da terra. Da questi primi passi scaturirono giravolte e movimenti sul pavimento in una miscela di stili.
L'espansione della breakdance
La breakdance prende il suo nome dai momenti di rottura del brano (breakdown) introdotti dai DJ nelle parti non cantate e riempiti con qualche colpo (beat) di break. I ragazzi presero l'abitudine di ballare per terra proprio durante i breakbeat e iniziarono a essere chiamati “breakbeats boys” o, puiù semplicemente, “b-boys”, mentre la loro forma di ballo fu chiamata “breakdance”.
La breakdance prese piede anche grazie a film come “Flashdance”, “Beat Street” e “Breakin'”, diventando un fenomeno globale, ma ha la sue origini tra le bande del Bronx, che si sfidavano in “breaking battles” sulle strade e sui marciapiedi del quartiere di New York nei primi anni Ottanta.
Queste competizioni rituali erano tuttavia dense di movimenti complicati e pericolosi tali per cui solo essere in grado di farli significava vincere la sfida. Con il tempo la breakdance si allontanò dai contesti “street” per diventare una vera e propria forma di spettacolo, e alla “old school” si contrappose una nuova generazione di spericolati ballerini, capaci di eseguire spericolate “powermoves”. Nacquero inoltre nuovi stili di ballo quali il “popping”, il“locking” e l'“uprocking”.
Il rapporto con la musica
Nella breakdance, la musica è il cuore pulsante di ogni movimento. A differenza di altre forme di danza, qui il ritmo, la battuta e l'energia della musica guidano completamente l'espressione del danzatore. I breaker ascoltano attentamente ogni beat, utilizzando la musica non solo come accompagnamento, ma come una vera e propria mappa per i loro movimenti. Ogni scatto, freeze o footwork è perfettamente sincronizzato con i cambi di ritmo e le sfumature sonore, creando un dialogo costante tra corpo e suono. La musica, spesso hip-hop, funk o breakbeat, diventa così la tela su cui il breaker dipinge la propria performance, trasformando il suono in movimento puro e dinamico.
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